venerdì 27 agosto 2010

Harem pants are not the Evil

I cosiddetti "harem pants" sono pantaloni lunghi caratterizzati da un taglio particolare, più stretto intorno alle caviglie e al polpaccio, morbido e voluminoso nella parte superiore e dal cavallo estremamente basso, con un effetto finale a metà strada tra una gonna e dei normali pantaloni.

Come si intuisce dal nome, questi pantaloni sono originari dell'Asia Sud-Occidentale: conosciuti con il nome di "salvars" , costituiscono da secoli uno degli indumenti tradizionali più diffusi e utilizzati sia dagli uomini che dalle donne.

Introdotti nella cultura occidentale intorno al 1850, questi pantaloni venivano indossati dalle donne più progressiste dell'epoca sotto gli abiti durante lo svolgimento delle attività più fisiche e sportive (cd. "bloomers")

Gli harem pants rimasero relegati al settore dell'abbigliamento sportivo femminile fino alla fine degli anni 80, quando furono portati alla ribalta dal rapper americano MC Hammer, che li rese il capo culto simbolo del decennio. A partire dall'Autunno-Inverno 2009, gli harem pants hanno fatto il loro ritorno sulle passerelle. Rielaborati nella forma, nei tessuti e nei colori, slanciati da tacchi vertiginosi ed abbinati agli scolpitissimi e geometrici blazer di Balmain, le cui spalline esagerate sono diventate il simbolo della stagione, gli harem pants sono stati trasformati in un capo chic ed elegante, sexy e femminile. Per la loro particolarità gli harem pants hanno diviso fashioniste e operatori della moda, collezionando, accanto ad entusiasti fans, spietati detrattori che li considerano morificanti per la figura e poco femminili. Personalmente trovo che questi pantaloni siano un ottimo compromesso tra comodità ed eleganza e che nelle ultime versioni, che sfruttano stoffe a fantasia e ultra leggere, possano dare consistenza anche agli outfit più semplici, come quello della ragazza che vedete ritratta in queste foto. Per vedere altre interpretazioni e versioni degli harem pants potete fare un salto qui, qui o qui.

The so-called "harem pants" are characterized by a particular cut, which is more tightly around the ankles and calfs and soft and cuffy at the top. The final effect is similar to a skirt. As the name implies, these pants are from South-West Asia: known as the "salvars", they have been for centuries one of the most popular traditional clothes and they were used by both men and women. Introduced into Western culture in the middle of XIXth Century, these pants were worn by most progressive women under clothes during sports and physical activities and they were known as "the bloomers". The harem pants have been relegated to women's sportswear until the late 80's, when they were brought into the mainstream by the American rapper MC Hammer, who made them a symbol of the decade. In autumn 2009, harem pants have come back. With brand new shapes, fabrics and colors, matched with high heeled shoes, and combined with the geometric Balmain blazers, the harem pants were turned into a chic and elegant, sexy and feminine must have . Harem pants divided fashionistas and fashion editors: some of them are huge fans of this kind of trousers, others are horrified by them. In my opinion these pants are a good compromise between confort and elegance and the last version, made up of patterned and extra light fabrics, can defenetely make an outfit, as you can see in the pictures of this post. To see other versions and interpretations of harem pants, click here, here or here.

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martedì 24 agosto 2010

The Panama Hat

Il cosiddetto "Panama" è un tradizionale cappello a tesa rigida di origine ecuadoriana: ricavato dall'artigianale intreccio delle foglie di una pianta locale (toquilla), prende il nome non dal Paese d'origine ma dal luogo in cui i cappelli erano, già nel tardo XIX° secolo, smistate per le varie destinazioni, Asia, America e Europa.

Il modello fu reso celebre dal Presidente americano Theodore Roosevelt che lo indossò durante una visita proprio al canale di Panama. Il tempo passa, ma il Panama resta.

Eccolo qui in una versione attualissima, abbinato a skinny jeans e ad una delle tante versioni dei sandali con lacci, spuntati un po' dappertutto negli ultimi mesi e che avete già visto su Fashion Trotter qui e qui.

Altri esempi di splendidi Panama qui in All The Pretty Birds, blog della talentuosa Tamu McPherson e qui e qui in Vanessa Jackman, un genio della fotografia street style.

Bye Bye Berlin! See U soon!

The Panama hat is a traditional brimmed hat of Ecuadorian origin: made up of leaves of a local plant (toquilla), the hat takes its name not from the country of origin but from the place where the hats were sorted for different destinations, like as Asia, America and Europe. The model was made famous by U.S. President Theodore Roosevelt wore it during his visit to the Panama Canal. Time goes by, but Panama holds on. Here you can see a very modern version of Panama hat matched with skinny jeans and a pair of laced up sandals already seen here and here.

Other amazing outfits including a Panama hat here at All The Pretty Birds by the extra talented Tamu McPherson and here and here at Vanessa Jackman, which is defenetely my favourite street style blog.

Bye Bye Berlin! See U soon!


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mercoledì 18 agosto 2010

The old school bag

La borsa che vedete in queste foto, detta "a cartella" per l'evidente richiamo alle cartelle in cuoio usate dai bambini negli anni 50 - 60 per andare a scuola, ha spopolato in questa estate 2010.

Già popolare tra i patiti del vintage, è stata declinata in due varianti dalla lungimirante maison inglese Mulberry, la più classica Bayswater e la celebre Alexa (ispirata all'omonima presentatrice e fashion icon inglese), che hanno conquistato fashioniste, socialite e addetti ai lavori.

La versione che vedete in queste foto è una rivisitazione molto pulita e moderna della classica cartella, addolcita dal tono cipriato della pelle e dalla linea femminile.

Appena l'ho vista me ne sono innamorata.

Sfortunatamente la sua proprietaria non parlava una parola di inglese e a gesti sono stata a malapena in grado di chiederle se potevo scattarle una foto.

Qualcuno di voi sa di chi potrebbe essere questa meraviglia?

A prestissimo con tante novità e qualche sorpresa da Stoccolma!

The bag you see in these photos is called "old school bag" for the obvious reference to leather folders used by children in the 50s and 60s.
Already popular among vintage lovers, the bag has been declined in two variants from the brilliant British fashion maison Mulberry, the most classical Bayswater and the extra famous Alexa (inspired by the homonymous presenter and fashion icon English), who has conquered the fashion crew, socialites and experts.
The version you see in these photos is a very clean and modern reinterpretation of the classic old school bag, made lighter and more feminine by the pink tone of leather and the rounded design.
When I I saw this bag, I fell in love immediately.
Unfortunately her owner did not speak English and through gestures I have been barely able to ask her if I could take a picture of her for the blog.
Some of you know the brand of this stunning purse?
See you soon with tons of new street style pictures and some surprises from Stockholm!


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venerdì 13 agosto 2010

Hot pink touch

While I was wondering around in Berlin, in front of the COS boutique I crossed this amazing dressed up girl.

The color flash of the top was insane and the match with the heavy tricot pull is perfect.

Her name was Laura Cecilia and, guess what?She's a fashion blogger too!

Her blog, LCR Berlin, is sooo inspirational. You should defenetely step by.

Ho incontrato questa adorabile ragazza mentre girovagavo senza meta per Mitte (Berlino).

Il suo nome é Laura Cecilia e, indovinate un po?E' una fashion blogger anche lei.

Berlinese al 100%, il suo blog, LCR Berlin, é pieno di spunti interessanti. Dovreste assolutamente darci un'occhiata, se non lo avete già fatto.

Il flash di colore del top era geniale e l'abbinamento con il pesante maglione in tricot davvero azzeccato.


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mercoledì 11 agosto 2010

The Berliner Headscarf

Tornata da Berlino stanca morta e con le tonsille gonfissime.

Ora qualche giorno nel Bel Paese per poi scappare in tutta fretta a Stoccolma.

Vi lascio con un primo assaggio dei miei giorni berlinesi, un altro eccellente esempio del trend headscarf già visto prima qui.

Finally back from Berlin sick and tired.

Now few days at home and then straight to Stockholm.

Here the first byte of Berlin: another great example of headscarf.

See you soon with more Berliner bytes!


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lunedì 2 agosto 2010

Berliner mood

Berlin is amazing. The city is awesome and the people insanely cool. I let you admire an example of Berliner style here under: actually this is an Italian girl I met in Milan at the beginning of July but she resumes perfectly the Berlin's mood: extremely cool, a little bit of underground culture, lot of bleached jeans, lot of black but tons of vivid colors too. I leave you for a huge piece of cheese kuchen! See U soon!

Berlino é stupenda e i Berlinesi sono incredibili. Vi lascio con un esempio dello stile berlinese: in realtà la ragazza che é ritratta in questo post é italiana, l'ho incontrata in uno dei miei innumerevoli tour a Milano agli inizi di luglio. Il suo stile però riassume alla perfezione quelli che sono i tratti salienti del mood berlinese: tanto nero, un tocco di cultura underground e fantasie quasi psichedeliche dai colori vivaci. Vi lascio per una gigantesca fetta di cheese kuchen! A presto!


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